Prima di partire con la recensione vorrei fare alcune premesse:
– La prima è che utilizzo droni da diverso tempo, ho l’attestato A1/A3 e A2 che mi abilitano ad utilizzare droni di questo tipo ed oltre;
– La seconda è che utilizzo ormai da diversi anni i droni della DJI tra cui uno splendido Mavic 3 Cine;
– La terza è che dopo aver venduto il mio Mini 3 Pro ho sentito l’esigenza di avere comunque un drone inferiore ai 250 grammi che mi permettesse di volare praticamente ovunque senza tanti problemi!

Come ho già scritto nelle altre recensioni fatte per i vari droni della DJI, non mi ritengo un utilizzatore professionale, mi considero più che altro un utente evoluto che ama fare fotografie, diciamo più un fotografo esperto (che viaggia con la sua fidata Nikon Z7 nello zaino ed un paio di action CAM della DJI) piuttosto che un pilota di droni.
Esattamente come per tutti i prodotti DJI, quando ti ritrovi tra le mani un prodotto del genere, soprattutto quanto lo paghi di tasca tua e spendi oltre 1000 euro, stai attento ad ogni singolo particolare e l’esperienza DJI nell’apertura della scatola è sempre qualcosa di emozionante, diciamo al pari dei prodotti Apple, quindi spero riusciate a capire l’emozione…
Visto che non sono nuovo di questi prodotti, ho iniziato subito a mettere in carica le tre batterie di questa versione denominata Fly More Combo e del rinnovato radiocomando R2 e mentre attendo con impazienza di poterlo accendere, guardo il drone…
Nonostante appartenga alla fascia più “piccola” di casa DJI, rimango colpito sulla qualità di realizzazione, diciamo lo stesso livello di dettaglio del Mini 3 Pro (anche se inferiore al Mavic 3), poi guardo il radiocomando e lo confronto con “lo stupendo RC Pro” che per inciso è davvero “tanta roba”, ma questo piccolino non sfigura più di tanto… ed ha praticamente “quasi” tutti i pulsanti del fratello maggiore: ci sono le due ghiere (così si può controllare il movimento del Gimbal e dello zoom senza inutili contorsionismi), due pulsanti nella parte inferiore (programmabili), un pulsante per scattare fotografie ed uno per avviare la registrazione di video, oltre a quelli standard per l’RTH (Return to Home) ed uno per la pausa (fermare il drone in emergenza interrompendo qualsiasi attività).
Esattamente come il fratello maggiore, questa nuova versione dell’RC utilizza due antenne esterne per migliorare il segnale e qui siamo di fronte all’ultima evoluzione del protocollo Ocusync, arrivato alla versione 4, control il 3.5 del radiocomando RC Pro.
Alla fine della registrazione ed attivazione, mi sono spinto in giardino per una prima prova di volo, niente di differente rispetto agli altri droni posseduti, se già utilizzate i droni di casa DJI non avrete alcun problema!
Anche qui il radiocomando fa la differenza, la sensibilità ai comandi è ottima, diciamo simile al fratello maggiore, da quanto ho visto questo radiocomando non ha le due piccole viti che consentono di “registrare” la sensibilità delle levette a proprio piacimento ma non la trovo una grande mancanza.
A livello di qualità video sono rimasto davvero impressionato, non tanto nelle riprese “diurne” dove la resa è superiore al mini 3 ma ad occhio è difficile vedere la differenza, quanto invece nelle riprese in notturna, dove riesce a dare una bella spinta sia in termini di resa cromatica che di luminosità…
Tralascio la possibilità di regolare parecchi parametri fotografici (come si fa con una normalissima fotocamera) o la possibilità di ruotare la telecamera in verticale o muoverla in alto fino a riprendere il soffitto (funzionalità già presenti anche sul Mini 3), argomenti trattati nelle migliaia di recensioni che sicuramente avrete già visto in rete.
Per il resto, esattamente come tutti gli ultimi nati in casa DJI ci sono tantissime azioni automatiche che aiutano a realizzare ottime riprese video anche a chi ha pochissima esperienza di volo.
“Chicca” notevole sono i sensori di rilevamento ostacoli omnidirezionali che in parecchi fanno veri e propri miracoli, il volo WayPoint (in pratica la possibilità di creare vere e proprie mappe di volo che il drone eseguirà in totale autonomia ed ancora l’integrazione della realtà aumentata, senza trscurare tutti gli automatismi già visti sul Air 3 e sul Mavic 3.
Funzionalità che portano questo piccolo gioiellino ad un livello davvero inatteso, soprattutto pensando al peso di soli 249 grammi batteria compresa.
Altra cosa interessante è la marcatura di classe C0 che garantisce di poterlo usare praticamente ovunque e senza limitazioni (tranne il volo si assembramenti che sono sempre vietati)
Il prezzo può essere davvero l’unico freno all’acquisto, soprattutto in questa versione dotata di radiocomando con display, 3 batterie, borse ed eliche di ricambio che al momento è pari a 11290 euro, addirittura inferiore al Mini 3 pro con Fly More Kit.

Spero che questa recensione vi sia stata utile.
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Flavio

Di Flavio

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